giovedì 31 gennaio 2013

THE PRIMROSE



THE PRIMROSE

The Primrose is a plant of the family Primulacee native to Europe, but also in temperate regions of America and Asia. The name comes from the Latin primus because Primrose is the first flower that blooms after the disappearance of the snow, when the meadows in the grass begins to appear. There are about 500 different species of primroses all characterized by colorful flowers, umbrella-shaped: they are all tall plants a few centimeters. The Primrose schools in Italy are the Primula Odorosa that grows wild on the Alps and the Apennines and the Primula vulgaris, which grows in the woods called "Primrose". The Primrose has several medicinal properties: the infusion has great diuretic, antirheumatic and relaxes the nervous system. The young leaves, however, eaten fresh, raw or cooked, have a purifying. Primroses planted in the ground, they want to show semi-shaded and sheltered, acid soil and fresh, fertile and well fertilized with organic substances, while species grown in pots, require cool and moist, filtered sunlight, fertile soil, light and acid, fertilized with liquid fertilizer every 15 days, abundant watering, perennial species are grown as annuals, discarding after flowering. In the language of flowers, the Primrose is the first youth because it is the first flower that blooms, but it is also a flower because it is a good omen to start the summer.


LA PRIMULA

La Priuma è una pianta della famiglia delle Primulacee originaria dell'Europa, ma anche delle zone temperate di America e Asia. Il nome deriva dal latino primus perché la Primula è il primo fiore che sboccia subito dopo la scomparsa della neve, quando nei prati comincia a comparire l'erba. Esistono circa 500 specie diverse di primule tutte caratterizzate da fiori coloratissimi a forma di ombrello: sono tutte piante alte pochi centimetri. Le Primule più conosciute in Italia sono la Primula Odorosa che cresce spontaneamente sulle Alpi e gli Appennini e la Primula Vulgaris che cresce nei boschi chiamata "la Primaverina". La Primula ha diverse proprietà medicinali: l'infuso ha grandi proprietà diuretiche, antireumatiche e rilassa il sistema nervoso. Le giovani foglie, invece, consumate fresche, crude o cotte, hanno un'azione depurativa. Le primule coltivate in piena terra, desiderano esposizione semi-ombrosa e riparata, terreno acido e fresco, fertile e ben concimato con sostanze organiche; mentre le specie coltivate in vaso, richiedono locali freschi e umidi, luce solare filtrata, terriccio fertile, leggero e acido, concimate ogni 15 giorni con fertilizzante liquido, annaffiature abbondanti, le specie perenni vengono coltivate come annuali, scartandole dopo la fioritura. Nel linguaggio dei fiori la Primula rappresenta la prima giovinezza proprio perché è il primo fiore che sboccia, ma è pure un fiore di buon augurio perché sta per iniziare la bella stagione.

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La Magia del carnevale di venezia by Night


mercoledì 30 gennaio 2013

THE MASK



THE MASK

The mask is an object that is used to cover the face or just the eyes since prehistoric times the mask was used for religious rites, burial, plays and festivals like Carnival. The origin of the word is moltoantica and is not certain, it may derive from the word "masca" that black ghost, or it may derive from the word medieval "màsca" that witch: it is likely that both hypotheses are true. In ancient times, the mask was considered an important means of communication between God and man that made ​​it possible to break away from conventions. The mask was used because it is from the period Egyptian funeral, but none have been found in several tombs of the Hellenistic period: the most popular is undoubtedly the death mask of Agamemnon. In theater masks were usatissime, just remember the Art Theatre with the most famous masks of Harlequin, Columbine, Punch and many others. A curiosity: in Venice in the Middle Ages, during the plague, doctors wore a mask with the spices in the nose made ​​it more difficult to infection. Venetian masks, currently the world's most famous, are manufactured mainly in paper mache and painted all by hand: a real local crafts.

LA MASCHERA

La maschera è un oggetto che serve per coprire il viso oppure solo gli occhi: fin dalla preistoria la maschera è stata usata per riti religiosi, funerari, rappresentazioni teatrali e per feste popolari proprio come il Carnevale. L'origine della parola è moltoantica e non è certa, potrebbe derivare dalla parola "masca" cioè fantasma nero, oppure potrebbe derivare dalla parola medievale "màsca" cioè strega: è probabile che entrambe le ipotesi siano vere. Nelle epoche antiche la maschera era considerata un importante mezzo di comunicazione tra la divinità e l'uomo perché permetteva di distaccarsi dalle convenzioni. La maschera è stata usata a motivo funerario sia dal periodo egizio, ma ne sono state trovate diverse anche in tombe di periodo ellenico: la più famosa è senza dubbio la maschera funeraria di Agamennone. Nel teatro le maschere sono state usatissime, basti ricordare il Teatro dell'Arte con le maschere più famose di Arlecchino, Colombina, Pulcinella e tanti altri. Una curiosità: a Venezia, nel Medioevo, durante le pestilenze, i medici indossavano una maschera con delle spezie nel naso: rendeva infatti più difficile il contagio. Le maschere veneziane, attualmente le più famose del mondo, sono fabbricate soprattutto in cartapesta e dipinte tutte a mano: un vero artigianato locale.

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Carnevale di Venezia 2013



















martedì 29 gennaio 2013

HARLEQUIN



HARLEQUIN

Harlequin is one of the most popular mask of the Italian tradition. It's a mask comes from Bergamo, but its origins date back to the Middle Ages known in France under the name of Arlequin an infernal spirit, but a funny ones. In companies of itinerant acrobats was always the joker who liked to make jokes to those present. Harlequin speaks the dialect of the zones, even if it has changed spoken in Veneto because most graceful: her dress was originally white, like Pulcinella, by the constant patches gave rise to the famous multicolored costumes. Harlequin has an expansive character, likes to make jokes and pranks to anyone, especially to the owners greedy for whom he serves, unfortunately, was never lucky and his jokes are always exposed. Harlequin is not stupid, in fact has a lot of imagination: it has a strong incompatibility with the work that seeks to avoid in every way. As well as skilled with the language is a great acrobat and is famous for its somersaults and pirouettes. Harlequin is the nicest one of the masks in the tradition of Theatre Art and Carnival is still in his soul that the children present at parties.


ARLECCHINO

Arlecchino è di gran lunga la maschera più popolare della tradizione italiana. È una maschera bergamasca, ma le sue origini risalgono al Medioevo: noto in Francia con il nome di Arlequin rappresenta uno spirito infernale, uno spirito però burlone. Nelle compagnie dei saltimbanchi girovaghi era sempre il buffone che si divertiva a fare scherzi ai presenti. Arlecchino parla il dialetto delle sue zone, anche se poi ha mutato la parlata in veneto perché più aggraziato: il suo vestito in origine era bianco, come Pulcinella, poi i continui rattoppi hanno dato vita al celeberrimo costume multicolore. Arlecchino ha un carattere espansivo, si diverte a fare scherzi e burle a chiunque, soprattutto ai padroni avidi presso i quali è a servizio, purtroppo non è mai fortunato e le sue burle vengono sempre smascherate. Arlecchino non è uno stupido, anzi è dotato di tanta fantasia: ha una forte incompatibilità con il lavoro che cerca di evitare in ogni modo. Oltre che abile con la lingua è un ottimo acrobata ed è famoso per le sue capriole e piroette. Arlecchino è la più simpatica tra le maschere della tradizione del Teatro dell'Arte e ancora oggi a Carnevale è lui che anima i bambini presenti alle feste.

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L'ASINO E IL CONTADINO...



L'ASINO E IL CONTADINO...(leggetela)
Un giorno l'asino di un contadino cadde in un pozzo. 
Non si era fatto male, ma non poteva più uscire. 
Il povero animale continuò a ragliare sonoramente per ore. Il contadino era straziato dai lamenti dell'asino, voleva salvarlo e cercò in tutti i modi di tirarlo fuori ma dopo inutili tentativi, si rassegnò e prese una decisione crudele. 
Poiché l'asino era ormai molto vecchio e non serviva più a nulla e poiché il pozzo era ormai secco e in qualche modo bisognava chiuderlo, chiese aiuto agli altri contadini del villaggio per ricoprire di terra il pozzo.
Il povero asino imprigionato, al rumore delle palate e alle zolle di terra che gli piovevano dal cielo capì le intenzioni degli esseri umani e scoppiò in un pianto irrefrenabile. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l'asino rimase quieto. Passò del tempo, nessuno aveva il coraggio di guardare nel pozzo mentre continuavano a gettare la terra.
Finalmente il contadino guardò nel pozzo e rimase sorpreso per quello che vide...
L'asino si scrollava dalla groppa ogni palata di terra che gli buttavano addosso, e ci saliva sopra. Man mano che i contadini gettavano le zolle di terra, saliva sempre di più e si avvicinava al bordo del pozzo. Zolla dopo zolla, gradino dopo gradino l'asino riuscì ad uscire dal pozzo con un balzo e cominciò a trottare felice.

MORALE:
Quando la vita ci affonda in pozzi neri e profondi, il segreto per uscire più forti dal pozzo é scuoterci la terra di dosso e fare un passo verso l'alto. Ognuno dei nostri problemi si trasformerà in un gradino che ci condurrà verso l’uscita. Anche nei momenti più duri e tristi possiamo risollevarci lasciando alle nostre spalle i problemi più grandi, anche se nessuno ci dà una mano per aiutarci.

lunedì 28 gennaio 2013

CARNIVAL: THE ORIGINS



CARNIVAL: THE ORIGINS

The days pass, and the most important festival of the city of Venice is coming: we are talking about the Carnival. This year's Mardi Gras is February 12, so these last 2 weeks, we will dedicate to this great party. To understand what a party it is obviously necessary to know its origin. Carnival is a celebration of the Catholic tradition but its origins are ancient, dating back to the Hellenistic period (where they were called "Dionysian") and the Roman period (nomiati were "Saturnalia"). All these parties had in common especially the dissolution of social obligations and gave the green light to joke and mockery of the powerful. For Catholics, the festival takes on an even more powerful because Shrove Tuesday preceding Ash Wednesday, which formalizes the beginning of Lent, a period of penance. The main feature of the festival is the "mask" in which every person can become what he wants, then usually masks parade in a long procession often accompanied by floats where ironically the social life of the country.


IL CARNEVALE: LE ORIGINI

I giorni passano, e la festa più importante della città di Venezia si sta avvicinando: stiamo parlando del Carnevale. Quest'anno il Martedì Grasso sarà il 12 Febbraio, quindi queste ultime 2 settimane le dedicheremo proprio a questa festa. Per capire di che festa si tratta bisogna ovviamente conoscere la sua origine. Il Carnevale è una festa di tradizione cattolica ma le sue origini sono antichissime, risalgono al periodo ellenico (dove si chiamavano "dionisiache") e al periodo romano (erano nomiati "saturnali"). Tutte queste feste avevano in comune soprattutto lo scoglimento degli obblighi sociali e si dava il via libera allo scherzo e alla derisione dei potenti. Per i cattolici la festa assume un significato ancora più forte perché il Martedì Grasso precedere il Mercoledì delle Ceneri che ufficializza l'inizio della Quaresima, un periodo di penitenza. La caratteristica principale della festa è rappresentata dalla "maschera" con la quale ogni persona può diventare ciò che vuole: le maschere poi solitamente sfilano in un lungo corteo spesso accompagnate dai carri allegorici dove si ironizza sulla vita sociale del paese.

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domenica 27 gennaio 2013

CAKE WITH PINE NUTS



CAKE WITH PINE NUTS

Preparation time: 20 '
Cooking time: 40 '
Execution: easy
Preheat oven to 180 ° C. Works in 100 g of cream butter and sugar, combine the milk in which you melted the coffee, then 200 g of flour and egg yolks. When the mixture is homogeneous combine the pine nuts, raisins, baking powder and egg whites. Pour the mixture into a mold of 24 cm in diameter, greased and floured, and bake the cake in the oven for 40 '.
Remove the mold from the oven, let the cake cool, then sformala on a platter and serve.
Ingredients for 4 people
For the cake:
210 g of flour
80 g of pine nuts
110 g of butter
160 g of sugar
5 tablespoons milk
2 tablespoons instant coffee
2 eggs
40 g raisins
2 teaspoons of baking powder for cakes

TORTA CON PINOLI

Preparazione: 20′
Cottura: 40′
Esecuzione: facile
Scalda il forno a 180° C. Lavora a crema 100 g di burro con lo zucchero, unisci il latte in cui avrai fatto sciogliere il caffè, poi 200 g di farina setacciata e i tuorli. Quando il composto sarà omogeneo unisci i pinoli, l’uvetta, il lievito e gli albumi montati. Versa il composto in uno stampo di 24 cm di diametro, imburrato e infarinato, e fai cuocere il dolce in forno per 40′ circa.
Togli lo stampo dal forno, lascia intiepidire la torta, quindi sformala su un piatto da portata e servila.
Ingredienti per 4 persone
Per la torta:
210 g di farina
80 g di pinoli
110 g di burro
160 g di zucchero
5 cucchiai di latte
2 cucchiai di caffè solubile
2 uova
40 g di uvetta sultanina
2 cucchiaini di lievito in polvere per dolci

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