sabato 27 febbraio 2016

Acqua alta a Venezia La Marea del 28 Febbraio 2016

BICCHIERI da ACQUA 10 Cm in VETRO di MURANO con MURRINA e avventurina multicolore

BICCHIERI da ACQUA 10 Cm in VETRO di MURANO con MURRINE trasparenti by MORBIDEIDEE



BICCHIERI da ACQUA 10 Cm in VETRO di MURANO con MURRINA trasparente by MORBIDEIDEE





venerdì 26 febbraio 2016

STORIA: Nascita e origini del Vetro


Le Origini del Vetro

Il vetro ha origini molto antiche e ancora oggi è difficile stabilire con certezza quale popolo possa vantarne la scoperta, che probabilmente avvenne per invenzione fortuita. Secondo un'antica leggenda fenicia, tramandata da Plinio, alcuni mercanti, tornando dall'Egitto con un grosso carico di carbonato di soda (detto anche "natrum" cioè salnitro), si fermarono una sera sulle rive del fiume Belo per riposare. Non avendo pietre a disposizione su cui collocare gli utensili per la preparazione delle vivande, presero alcuni blocchi di salnitro e vi accesero sotto il fuoco che continuò a bruciare per tutta la notte. Al mattino i mercanti videro con stupore che al posto della sabbia del fiume e del carbonato di soda vi era una nuova materia lucente e trasparente. La leggenda contiene delle verità sulla composizione del vetro e sulla diffusione di questo materiale ad opera dei Fenici. Il vetro nasce dalla combinazione della silice, minerale contenuto nelle sabbie dolci, combinata con la calce (carbonato di calcio); la fusione è favorita da una sostanza alcalina, la soda: quest'ultima era ricavata nell'antichità dalle ceneri delle alghe o di piante costiere. La sabbia del fiume Belo, in Fenicia, era molto adatta e ricercata per la fabbricazione del vetro. Inoltre quasi sicuramente, furono i mercanti e navigatori Fenici a diffondere gli oggetti e le tecniche del vetro nel bacino del Mediterraneo.

La più antica manifattura, che sorse nell'Asia occidentale, forse nelle regioni mitanniche o urriane della Mesopotamia, risale all'età del Bronzo, intorno alla metà del terzo millennio a.C. Probabilmente fu la naturale conseguenza dell'impiego di smalti vitrei per la decorazione di vasellame, tegole, oggetti vari e di altre tecniche di lavorazione della ceramica. I più antichi reperti archeologici sono costituiti da perline, sigilli, intarsi e placche. Le più antiche tecniche di lavorazione, infatti, permettevano soltanto la produzione di oggetti di piccole dimensioni, per lo più destinati ad usi rituali o a scopo ornamentale. I primi recipienti di vetro, provenienti da quest'area, risalgono invece ai secoli XVI e XV a.C., e si tratta prevalentemente di vasi a beccuccio.

I reperti rinvenuti in Egitto, risalgono all'epoca faraonica e portano il cartiglio del faraone Thutmose III della XVIII dinastia. In quel periodo gli egiziani condussero alcune vittoriose spedizioni in Mesopotamia, in Siria e in Palestina e probabilmente appresero la composizione e i metodi di fusione proprio da alcuni prigionieri, esperti vetrai. In questo periodo le manifatture Egizie produssero una gran varietà di oggetti come perline, scarabei, amuleti, pomoli per mobili e intarsi, come testimoniato dai ritrovamenti nella tomba di Tutankhamon.

Nell'area mediterranea orientale, l'industria dell'Età del Bronzo fiorì nei periodi di splendore delle maggiori civiltà, tra l'inizio del XV e il XIII secolo a.C. Però mentre la conoscenza delle tecniche vetrarie si diffuse rapidamente, il vetro rimase un materiale raro e costoso, assimilato ai materiali preziosi e semi preziosi, come le pietre dure o le gemme, a causa della difficoltà di produzione. Probabilmente le fabbriche avevano sede nei maggiori centri urbani e svolgevano la loro attività sotto il patrocinio del re o della classe aristocratica. Si trattava di piccoli laboratori di dimensioni e produzione limitate. I vetrai costituivano una classe di operai d'élite dediti a un'arte "esoterica": i metodi della loro attività erano considerati frutto dell'abilità ma anche della magia e del potere occulto.

Intorno al 1200 a.C. molti dei principali centri della tarda Età del Bronzo furono distrutti dalle guerre e dalle carestie. La cultura minoica e micenea (della Grecia meridionale, di Creta e di Cipro) e il potente Regno Ittita dell'Anatolia scomparvero completamente. In seguito alla caduta di questi Stati, l'area mediterranea orientale e l'Asia occidentale vissero un'epoca di barbarie e di declino culturale che provocò una grave crisi commerciale e industriale, specialmente nella produzione degli articoli di lusso.

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lunedì 22 febbraio 2016

BICCHIERINI da LIQUORE in VETRO di MURANO con MURRINA e avventurina multicolore

BICCHIERINI da LIQUORE 7 cm in VETRO di MURANO ARLECCHINO Multicolore By MORBIDEIDEE





BICCHIERINI da LIQUORE 7 cm in VETRO di MURANO Fenicio Multicolore By MORBIDEIDEE





BICCHIERINI da LIQUORE in VETRO di MURANO con MURRINA trasparente



BICCHIERINI da LIQUORE in VETRO di MURANO con MURRINA e avventurina multicolore



IL BICCHIERE CICCHETTO:

Il chupito, conosciuto anche col termine inglese shot, è un tipo di bicchiere. È un bicchiere molto piccolo e compatto atto a contenere solo distillati o liquori senza aggiunta di altro. La capacità in volume (comunque variabile) è approssimativamente da 35-50 ml. Viene tipicamente utilizzato per bere distillati, o comunque alcolici di medio-alta gradazione, a glò, alla goccia, o meglio, 'alla calata', ossia tutto d'un fiato. Shot Glass
In Italia, il cicchetto viene usato da oltre 200 anni, ed è molto popolare in locande per l'assaggio della grappa. Il bicchiere con vetro spesso nacque negli Stati Uniti durante il Proibizionismo, mentre la definizione Shot glass o Shotglass apparve negli anni quaranta. Il jigger o pony è il nome per un contenitore di metallo utilizzato per misurare o bere una quantità standard di liquore. Le distillerie americane hanno distribuito i bicchieri più sottili per il whisky con delle pubblicità, tra l'inizio del XIX secolo e l'inizio del proibizionismo. Sono decorati con molte immagini divertenti al punto di diventare oggetti da collezionismo.

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BROCCA 24 Cm in VETRO di MURANO sommerso multicolore by MORBIDEIDEE


BROCCA 24 Cm in VETRO di MURANO sommerso multicolore by MORBIDEIDEE

Vetro Sommerso:

Il "sommerso" è una forma di arte del vetro di Murano che presenta strati di colori contrastanti (in genere due), la tecnica prevede l'immersione di un soffiato di grosso spessore nel crogiolo contenente del vetro trasparente di altro colore ed egualmente di ampio spessore. La sovrapposizione di spessi vitrei trasparenti permette di ottenere particolari effetti cromatici. Il sommerso è stato sviluppato a Murano durante la fine degli anni trenta ed è stato reso popolare da Seguso d'Arte negli anni cinquanta. Questo processo è una tecnica popolare per i vasi, ed è talvolta usato per le sculture.

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mercoledì 17 febbraio 2016

CARAFFE in VETRO di MURANO con Murrine MILLEFIORI by MORBIDEIDEE Venezia

CARAFFA 24 Cm in VETRO di MURANO avventurina argento e Murrine by MORBIDEIDEE Venezia



CARAFFA 24 Cm in VETRO di MURANO azzurro con Murrine by MORBIDEIDEE Venezia




CARAFFA 24 Cm in VETRO di MURANO con Murrine trasparente by MORBIDEIDEE Venezia





domenica 14 febbraio 2016

CARAFFA in VETRO di MURANO 24 cm murrina MILLEFIORI by MORBIDEIDEE



CARAFFA in VETRO di MURANO 24 cm murrina MILLEFIORI by MORBIDEIDEE

Lavorazione:

Per formare una semplice murrina a strati concentrici sovrapposti è necessario che nella fornace ci siano dei crogioli con vetro allo stato molle di colori diversi. Un operaio preleva quindi sulla punta di un'asta di ferro una piccola quantità di vetro dal primo crogiolo, passando subito dopo a ricoprirlo con dell'altro vetro prelevato da un secondo crogiolo. Può procedere così sovrapponendo più strati di colori diversi. L'insieme di questi strati di vetro verranno a formare un cilindro del peso di cinque, sei chilogrammi. Una volta reso regolare facendolo rotolare sopra una spessa piastra di ferro o di bronzo (bronzìn), viene applicata alla parte libera una seconda asta di ferro. Il tutto passa quindi nelle mani di due altri operai, i "tiracanna", che stireranno il pastone per portarlo al diametro programmato. In questo caso si otterrà una murrina con disegni a cerchi concentrici. Se però in alcune fasi della lavorazione il pastone di vetro molle verrà infilato in uno stampo con delle costolature verticali a forma di fiore, di stella, di cuore, si otterrà una murrina con disegno floreale, a stella o a cuore. Le bacchette così ottenute (o meglio le canne, per dirla con termine muranese) servono per produrre le perle “mosaico” (o “millefiori”), piatti e ciotole ed infine ciondoli. Per fare le perle occorre ricoprire il leggero strato di vetro fuso avvolto attorno al tondino di ferro (anima) con tante fettine di queste canne e compattarle con dei semplici strumenti dando contemporaneamente la forma desiderata.

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sabato 13 febbraio 2016

GRAPPOLO d' UVA in VETRO artistico grande 18 accini by MORBIDEIDEE

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L'uva è il frutto della vite (Vitis vinifera)

Più propriamente l'uva è una infruttescenza, cioè un raggruppamento di frutti, detto grappolo. Il grappolo è composto da un graspo (o "raspo"), e da numerosi acini (detti anche chicchi, o più propriamente bacche), di piccola taglia e di colore chiaro (verde-giallastro, giallo, giallo dorato) nel caso dell'uva bianca, o di colore scuro (rosa, viola o violetto bluastro) nel caso dell'uva nera.

Il raspo, o rachide, è l'asse centrale del grappolo, ramificato in racimoli e quindi in pedicelli, che portano i fiori ed in seguito i frutti, gli acini.

L’uva nei sogni come quasi tutta la frutta ha significati simbolici legati alla fertilità ed all’abbondanza, alla dolcezza ed alla ricchezza. L’uva, in modo particolare, con il suo grappolo di acini sferici, richiama il simbolismo del cerchio e dell’uovo per la perfezione formale che allude alla completezza, densità e significato della vita e dell’universo tutto.

Ogni chicco d’uva nei sogni può essere visto come un piccolo mandala, che in sé racchiude la forza prorompente e vitale del succo e dei semi.

Non va dimenticato anche il simbolismo della vite e della vigna e la sacralità loro attribuita fin dai tempi dell’Antico Testamento ..il valore legato alla cura, alla raccolta, all’abbondanza del raccolto. Ed alla produzione del vino. Sono tutti elementi che completano il quadro simbolico in cui si inserisce l’uva, e che concorrono alle sue qualità positive nei sogni.

Sognare l’uva matura, sognare di mangiare un grappolo d’uva, sognare di raccogliere l’uva dalla vite, sono tutte situazioni che rimandano a grande soddisfazione e a realizzazione di desideri ed obiettivi.

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Set 6 GRAPPOLI d'UVA in VETRO artistico multicolore grandi 30 acini MORBIDEIDEE





MORBIDEIDEE Venezia The Art of Glass

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PASTICCINO mignon PETIT FOUR 3 Cm VETRO artistico multicolore MORBIDEIDEE


PASTICCINO mignon PETIT FOUR 3 Cm VETRO artistico multicolore MORBIDEIDEE

Se pensate che cimentarsi con la pasticceria mignon sia più semplice che affrontare la preparazione di  grandi torte…bè, vi sbagliate.
Nella “miniaturizzazione” dei dolci, infatti, l’attenzione al dettagli si fa necessariamente meticolosa e ogni errore è immediatamente visibile. E poi i pasticcini mignon professionali devono essere assolutamente identici fra loro, impresa tutt’altro che semplice (specialmente quando si passa alla decorazione).

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venerdì 12 febbraio 2016

Pasticcini mignon o PETIT FOUR in Vetro artistico 6 Cm by MORBIDEIDEE


Pasticcini mignon o PETIT FOUR in Vetro artistico 6 Cm by MORBIDEIDEE

Con il termine petit four (al plurale: petits fours) si intende la piccola pasticceria tipicamente francese generalmente consumata alla fine di un pasto o servita come dessert. Il nome deriva dal francese petit four, che significa "piccolo forno".
Esistono due differenti categorie di petits fours. Petits fours secs (sec significa "secco") in cui vengono inclusi una vasta varietà di dessert, come biscotti, meringhe, amaretti e sfogliatine, éclair e tartellette. Nella pasticceria francese, i piccoli dolci assortiti di solito sono chiamati mignardises, mentre i biscotti duri al burro sono chiamati petit fours.

Esistono anche petits fours salés (salé significa "salati"), che sono gli antipasti salati di piccole dimensioni, di solito servito come parte di un aperitivo o di un buffet.

Storia
I petits fours venivano tradizionalmente realizzati durante il processo di raffreddamento del carbone, nei forni in mattoni del diciottesimo secolo. Ciò era dovuto all'alta temperatura di combustione del carbone rispetto al legno, ed al suo costo all'epoca.

Diciamo la verità, cosa è che fa subito festa? Ma un bel vassoio di pasticcini mignon assortiti!
Forme diversi, sapori che si intrecciano e colori variegati: un cabaret di pasticcini rende la tavola gioiosa e allegra! Gli ospiti  studiano attentamente le piccole delizie, scelgono quale piace di più e in un batter d'occhio i pasticcini spariscono, facendo la felicità di grandi e piccini!
Vi proponiamo alcune delle prelibatezze che si trovano nelle vetrine di ogni pasticceria italiana. I cannoncini di sfoglia croccante, le piccole diplomatiche ricoperte di zucchero a velo, i morbidi cinesini, i freschi cestini di frutta e due golosità a base di pasta choux, eclair e bignè alla crema!
I pasticcini mignon vanno bene per ogni occasione: per una festa, per un'occasione speciale oppure come coccole finali, da accompagnare con il caffè o un liquore, al termine di un pasto!
I cestini di frutta sono pasticcini finger food, deliziosi e coloratissimi: un piccolo guscio di frolla ripieno di crema pasticcera e decorato con tanta frutta fresca!

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