E l'artista del vetro disse: "Sia un cavallo!". E un cavallo fu.
Il video che pubblichiamo qui mostra meglio di qualsiasi trattato sul lavoro quale sia la differenza tra artigianato e prodotto industriale, tra creare un prodotto e semplicemente produrlo.
Certo, questo maestro vetraio muranese che in tre minuti realizza un cavallo di cristallo sintetizza e rende quasi semplice un lavoro che forse ha richiesto un decennio di apprendimento in bottega, alle dipendenze di un altro maestro.
Quel che conta, però, non è il quanto uno si è esercitato ed ha appreso una determinata tecnica, ma il come.
E il come è qualcosa di estremamente diverso da quello che si potrebbe apprendere in una qualsiasi fabbrica ove si producono prodotti in serie.
È la dimensione artigianale che fa la differenza.
Vi è qualcosa in comune tra i termini "arte", "artigiano", "artefice" e quel qualcosa non è semplicemente da ricondurre a una comune radice etimologica.
Allo stesso modo, vi è qualcosa in comune tra i termini "mestiere", "ministero", "mistero" che alcuni riconducono alla comune radice greca mýō, "sto chiuso", "serrare" (le labbra).
L'artigiano che apprendeva un mestiere era colui che aveva come primo compito quello di tacere ed ascoltare, l'apprendimento era forse qualcosa di simile ad una meditazione o una contemplazione dell'arte del maestro.
All'inizio del percorso di apprendimento tutto sembrerà complicato, irragiungibile, e poi, piano piano, la maestrìa, raggiungerà anche noi esattamente come sarà stato per questo maestro vetraio e il suo piccolo cavallo di vetro, che ora riesce a creare con pochi passaggi ed altrettanto pochi e basilari attrezzi.
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