CHIME
The chime is a musical instrument automatic nineteenth century that produces music by vibrating, with the tips placed on a cylinder or on a rotating disk, the steel blades arranged in a comb. Some of these also have small plates of percussion or bells (also mechanical). These tools are generally very small, but some (rare) specimens reach the measurements of a large cabinet furniture. The name comes from the French, and yet in this tool that language is not called chimes, but boîte à musique (music box in English). The term chimes, vice versa, since the Middle Ages designates a set of bells (originally only four, from which the Latin word quadrilio that gave rise to "chime") that can be played with a keyboard (the keys are struck with fists , and are connected by cables to the hammers striking the bells). On 15 February 1796 the Geneva-based watchmaker Antoine Favre patented under the name "chimes marteau sans timbre ni" ("no bells or chimes hammer"), a mechanism similar to that of miniature carillon of bells, which made it sound a series of lamellae granted. From this, probably, is derived the use of Italian carillon call this instrument, which since the early years of the nineteenth century was produced to be placed in objects with different destinations: in particular clocks (wall or pocket) and snuff. Subsequently inizarono to produce larger instruments, intended for an autonomous use, more or less enclosed in boxes decorated. These, as well as to act as a container for the instrument, had a primary function is to amplify the sound of the blades, hence the name "boxes where a musique" ("music boxes") adopted by the French. The popularity of big boxes where a musique as instruments of music playback at the end of the nineteenth declined with the advent of the phonograph and gramophone above.
CARILLON
Il carillon è uno strumento musicale automatico del diciannovesimo secolo che produce musica facendo vibrare, con delle punte poste su un cilindro o su un disco rotante, delle lamelle di acciaio disposte a pettine. Alcuni di questi hanno inoltre dei piccoli piatti a percussione o dei campanelli (sempre meccanici). Questi strumenti hanno generalmente dimensioni molto ridotte, ma alcuni (rari) esemplari raggiungono le misure di un grosso mobile d'arredamento. Il nome deriva dal francese, e tuttavia in quella lingua questo strumento non è affatto chiamato carillon, bensì boîte à musique (in inglese music box). Il termine carillon, viceversa, designa fin dal Medioevo un insieme di campane (in origine solo quattro, da cui il termine latino quadrilio che ha dato origine a "carillon") che possono essere suonate con una tastiera (i tasti sono colpiti con i pugni, e sono connessi mediante funi ai martelli che colpiscono le campane). Il 15 febbraio 1796 l'orologiaio ginevrino Antoine Favre brevettò, con la denominazione «carillon sans timbre ni marteau» ("carillon senza campane né martelli"), un meccanismo in miniatura simile a quello dei carillon di campane, che faceva suonare una serie di lamelle accordate. Da ciò, verosimilmente, deriva l'uso italiano di chiamare carillon questo strumento, che a partire dai primi anni del XIX secolo fu prodotto per essere collocato in oggetti con destinazioni diverse: in particolare orologi (da parete o da tasca) e tabacchiere. Successivamente si inizarono a produrre strumenti più grandi, destinati ad un uso autonomo, racchiusi in scatole più o meno decorate. Queste, oltre a fare da contenitore per lo strumento, avevano soprattutto la funzione di amplificare il suono delle lamelle: da qui il nome di «boîtes à musique» ("scatole musicali") adottato dai francesi. La popolarità delle grandi boîtes à musique come strumenti di riproduzione musicale declinò alla fine del XIX con l'avvento del fonografo e soprattutto del grammofono.
I carillon erano campane, guardate che belle quelle di Morbideidee.com click: http://www.morbideidee.com/bomboniere-c-29.html
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